LA MIA SELVA OSCURA
Aprirmi e parlare delle mie debolezze non è mai stato facile per me, tantomeno cercarle
dentro di me. Per questo ci ho messo tanto ad individuare la mia Selva oscura.
Sono arrivata alla conclusione che quest'ultima la posso collocare in un periodo che ho
passato da poco, e dal quale non ne sono ancora uscita.
Tutto è iniziato quando ci hanno detto che avremmo iniziato a rifare le videolezioni. Ho
passato la prima quarantena molto male, proprio perché come ho detto prima, ritrovarmi
a potermi confrontare solo con me stessa non è mai stato facile. L'annuncio della ripresa
delle videolezioni, mi ha fatto capire che nulla era cambiato da marzo, che tutto stava per
ripetersi, e io non ero ancora pronta. Una parte di me si era illusa che la situazione stesse
migliorando, ma l'altra parte sapeva che nulla era cambiato, e che tutto rimarrà cosi
ancora per molto tempo.
Ritrovandomi a stare a casa da sola, mi sono interrogata molto su me stessa. Ho trovato
aspetti del mio carattere che soffocavo sempre, li nascondevo perché non volevo far
pesare alle altre persone le mie sofferenze. Tutte le mie insicurezze sono uscite piano
piano e io mi sono trovata a gestirle tutte da sola. I miei amici, quando è stato possibile
rivederli, si sono accorti subito che qualcosa in me era cambiato, non ero più la Aurora
solare, che rideva sempre, con la battuta pronta per ogni situazione. Sono diventata
apatica, come se non riuscissi a provare più nulla.
Con i miei amici e parenti cerco di comportarmi come se nulla fosse, ma chi mi conosce
davvero sa che c'è qualcosa che non va.
Mi dicono sempre che ne dovrei parlare con qualcuno, che a forza di tenermi tutto dentro
un giorno esploderò, ma ogni volta che cercavo di aprirmi con qualcuno le uniche risposte
che ricevevo erano "no oddio hahah ti capisco troppo" "teh giuro uguale" "no vabbè stessa
cosa", e dato il mio carattere, che mi ha sempre portato ad aiutare gli altri con i loro
problemi per evitare i miei, quando sentivo che queste persone stavano passando le stesse
cose che sto passando io, cercavo di aiutarli in qualsiasi modo possibile, trascurando
un'altra volta me stessa.
La mia paura più grande è sempre stata quella di ritrovarmi da sola, e ho sempre più paura
che questo incubo possa diventare realtà. Ho iniziato a staccarmi da tutti, nelle giornate
non ho mai voglia di fare nulla, malapena trovo la forza di alzarmi la mattina per mettermi
davanti al computer per 6 ore. Mi ritrovo la notte a restare sveglia fino alle 4 di mattina a
cercare di soffocare le lacrime nel cuscino.
Ho sentito le mie compagne dire che mentre scrivevano questo compito piangevano,
perché stavano riaprendo dei capitoli bui della loro vita, ma io no, non riesco a piangere
quando racconto le mie esperienze ad un'altra persona, perchè è come se la avessi davanti
e non darei mai il potere ad una persona di vedermi in un momento di debolezza.
Ogni tanto mi sento come un robot, incapace di provare emozioni, come se ormai non mi
importasse niente di nulla e di nessuno, mentre ogni tanto è come se non riuscissi a
trattenerle, ed escano tutte di colpo, portandomi a piangere e cercare d soffocare tutto nel
cuscino.
Non so quando e se questo capitolo della mia vita si concluderà, ma spero finisca il prima
possibile, perché sento che mi sta consumando dentro, e non so cosa fare a riguardo.
